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1° Torneo City Padel Bologna – La mentalità sportiva per l’Alzheimer

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In questi giorni sto curando l’organizzazione del 1° Torneo City Padel Bologna, a favore di Giovani nel Tempo. Dopo il bel successo del Torneo di Padel Real Estate, organizzato a fine maggio 2022 con gli amici di Immobiliare San Pietro per Bimbo Tu, riservato al mondo immobiliare, ora mi aspetta una nuova sfida per il mese di settembre, mese mondiale Alzheimer.

Da tempo con i soci Nicolò Consolini, Franco Levorato di City Padel e il maestro Riccardo Sarti, volevamo organizzare un grande evento presso City Padel Bologna, uno degli impianti sportivi di padel più belli della nostra città: ne parlavamo da mesi e ora, giorno dopo giorno, tutto questo sta diventando realtà.

Il 24 e il 25 settembre 2022 si svolgerà un torneo maschile e uno femminile di padel, per sostenere una giusta causa e festeggiare City Padel tutti insieme. Sarà un torneo con un fine benefico, dove divertimento e aiuto per gli altri si fondono in un progetto unico. Vado a raccontarvi tutto qui di seguito. Continua a leggere

La sconfitta ha una dignità che la vittoria non conosce

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In molti articoli di questo blog, in particolare ne La sconfitta è utile per apprendere, mi sono già occupato di analizzare, sotto il profilo umano e formativo, le fasi e le reazioni emotive che la sconfitta può arrecare alla mentalità dello sportivo e del professionista. Ho fatto anche molti riferimenti alla nostra vita di tutti i giorni e a come il ciclo sconfitta/vittoria possa essere comparato con il quotidiano vivere di ognuno di noi.

La citazione del titolo è di Jorge Luis Borges, poeta e filosofo argentino, uno dei più importanti e influenti scrittori del XX secolo. Non è un mistero che sia una delle frasi che amo di più. In questo nuovo articolo desidero approfondire ancora questi temi, ripartendo sia da Borges che dal messaggio contenuto in una famosa citazione di Nelson Mandela: “Nella vita o si vince o si impara”. 

Grazie a Lorenzo Cazzaniga che mi ha davvero ispirato per questo articolo. Continua a leggere

Dai sfidiamoci a muretto! Il gioco come addestramento

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“Dai Paolo, scendi! Ti sfido a muretto! Chi perde porta la borsa all’altro per una settimana al campo!”

La voce di Bruno si sentiva dalla strada. E così nei pomeriggi del dopo scuola, per ore ci sfidavamo a muretto, ogni volta trovando un premio, un pegno o un obiettivo da raggiungere.

In questo articolo, che è un viaggio tra i miei ricordi di infanzia, la mia istantanea del passato si sofferma oggi sul gioco del muretto o battimuro, sulle ore passate a giocare e ad addestrarsi, senza sapere di farlo.

E fu così che un giorno, ci ritrovammo con i piedi sensibili e delicati, forgiati da ore e ore di palle tirate contro un muro. Crescendo e praticando altri sport, ho parlato con colleghi, maestri e coach: la mia convinzione è stata confermata. Il gioco è il miglior veicolo di addestramento possibile e coloro che si sono scoperti, da grandi, ad avere piedi, braccia, mani sensibili e tocchi vellutati, hanno avuto un denominatore comune: le ore passate a tirare una palla contro un muro, con i piedi, con le mani o con una racchetta. Continua a leggere

Il mio primo anno di padel

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E’ passato circa un anno da quando ho iniziato a giocare a padel. Nel novembre 2021 su questo blog ho raccontato tutto in tre puntate dal titolo “Zona di comfort addio, torno principiante!” (Clicca qui).

In quel racconto, dal titolo già significativo, mi dilungavo sulle possibilità di abbandono precoce del principiante rispetto agli ostacoli che incontra nel nuovo sport. Parlavo dei miei timori e del fascino del cambiamento, facendo sempre confronti con il nostro quotidiano. Lo sport è metafora di vita e veicolo di formazione personale, che per me è anche lavoro.

Come è andata da allora? Dove sono oggi? Quali insegnamenti utili ho da raccontare a chi decide di iniziare a giocare a padel? Proverò a parlarne in questo nuovo articolo. Continua a leggere

Una serata dedicata ai pilastri della mentalità

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Ciao a tutti,

mercoledì 18 maggio alle ore 21.00 tornerò in diretta sui canali social Facebook e YouTube di Family Academy con una serata dedicata ai pilastri della mentalità (Registrati a fine articolo nei contenuti correlati!)

In questa serata mi soffermerò su alcuni pilastri della nostra mentalità e cercherò, insieme a voi, di portare un briciolo di consapevolezza in più nella nostra quotidiana esperienza personale, lavorativa, affettiva e sociale.

Spero di vedervi numerosi e partecipativi, come sempre. Grazie a Paola Acquisti per le bellissime serate di Family Academy che sono occasione di confronto e di stimolo per la nostra crescita.

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Perché è così difficile uscire dalle nostre abitudini

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Ciao a tutti,

mercoledì 20 aprile alle ore 21.00 tornerò in diretta sui canali social Facebook e YouTube di Family Academy per un’altra iniziativa a carattere informativo e divulgativo, assolutamente gratuita (Registrati a fine articolo nei contenuti correlati!)

La serata è dedicata ad un altro pilastro della mentalità. Dopo aver trattato tematiche come autostima, burnout e influenza del carattere sulle nostre performance, questa volta ci dedicheremo alla zona di comfort e alle abitudini, argomento molto vasto e non certo privo di complessità.

Spero di vedervi numerosi e partecipativi, come sempre. Grazie a Paola Acquisti per le bellissime serate di Family Academy che sono occasione di confronto e di stimolo per la nostra crescita.

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Lo sport è il mio stile di vita e di lavoro

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Lo sport come metafora di vita personale e professionale. Dal giorno dell’uscita di questo blog, amici e clienti mi hanno chiesto se fossi impazzito o se volessi diventare influencer cosa che francamente non mi interessa. Le fotografie dei miei allenamenti, delle corse, delle partite di padel o calcio hanno mostrato un’immagine di me diversa da quella conosciuta fino a quel momento.

Il taglio intimo e confidenziale con cui mi sono proposto in pubblico era diverso, cambiato, quasi spiazzante rispetto all’immagine che avevo dato di me fino a quel momento. Continua a leggere

Perché Roberto Mancini deve restare al suo posto

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L’Italia è stata eliminata dalla Macedonia del Nord. Non parteciperà alla fase conclusiva dei Campionati del Mondo, che prenderanno il via il 21 Novembre 2022 in Qatar. La delusione è enorme, per il c.t. Roberto Mancini, i giocatori e per tutti coloro che, come me, amano sinceramente l’Italia dello sport.

Da mesi, le difficoltà della nostra Nazionale di calcio erano sotto gli occhi di tutti. Dalla notte di Wembley (luglio 2021) in cui ci siamo laureati Campioni d’Europa, nulla più era riuscito come prima. Così, mentre sono in attesa di sapere che cosa farà il nostro commissario tecnico, sento di condividere le mie emozioni e di fare alcune analisi formative, non politiche o di tifo, per spiegare perché Mancini deve restare alla guida della nostra nazionale. Continua a leggere

Gianluca Vialli e il trofeo più importante

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Questa settimana la pillola del mio blog è dedicata a Gianluca Vialli. Da tempo meditavo di dedicargli qualche riflessione dopo la vittoria della nostra nazionale di calcio agli ultimi europei (Clicca qui), in cui è stato capo delegazione ed ha contribuito, secondo me in modo decisivo con la sua mentalità ed il suo esempio, alla vittoria dell’Italia.

Io sono fatto così, penso che i pensieri vadano pesati, soprattutto se devi parlare di qualcuno che non conosci, di un campione che hai comunque ammirato e che oggi sta lottando contro un avversario maledetto come il cancro. Porto rispetto per chi non conosco.

Poi ascolto Gianluca, leggo, mi documento e capisco che è arrivato il momento di parlarne perché la sua storia ci insegna due o tre cose che ci possono tornare davvero utili. Continua a leggere

Tadej Pogačar nel mito alla Strade Bianche 2022

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La pillola sportiva di questa settimana è tutta per il ciclista Tadej Pogačar. Ieri 5 marzo si è svolta la Strade Bianche 2022, sedicesima edizione valida come terza prova dell’UCI World Tour 2022, su un percorso di 184 km, con partenza e arrivo a Siena in Piazza del Campo, in Italia.

La vittoria è stata appannaggio appunto dello sloveno Tadej Pogačar, che ha completato il percorso in 4h47’49”, alla media di 38,358 km/h, precedendo lo spagnolo Alejandro Valverde e il danese Kasper Asgreen. Sul traguardo di Siena sono arrivati solo 87 ciclisti, su 149 partiti dalla medesima località. Continua a leggere