Tag: mentalità

Il mio primo anno di padel

Tempo stimato di lettura: 7 minuti

E’ passato circa un anno da quando ho iniziato a giocare a padel. Nel novembre 2021 su questo blog ho raccontato tutto in tre puntate dal titolo “Zona di comfort addio, torno principiante!” (Clicca qui).

In quel racconto, dal titolo già significativo, mi dilungavo sulle possibilità di abbandono precoce del principiante rispetto agli ostacoli che incontra nel nuovo sport. Parlavo dei miei timori e del fascino del cambiamento, facendo sempre confronti con il nostro quotidiano. Lo sport è metafora di vita e veicolo di formazione personale, che per me è anche lavoro.

Come è andata da allora? Dove sono oggi? Quali insegnamenti utili ho da raccontare a chi decide di iniziare a giocare a padel? Proverò a parlarne in questo nuovo articolo. Continua a leggere

Una serata dedicata ai pilastri della mentalità

Tempo stimato di lettura: 2 minuti

Ciao a tutti,

mercoledì 18 maggio alle ore 21.00 tornerò in diretta sui canali social Facebook e YouTube di Family Academy con una serata dedicata ai pilastri della mentalità (Registrati a fine articolo nei contenuti correlati!)

In questa serata mi soffermerò su alcuni pilastri della nostra mentalità e cercherò, insieme a voi, di portare un briciolo di consapevolezza in più nella nostra quotidiana esperienza personale, lavorativa, affettiva e sociale.

Spero di vedervi numerosi e partecipativi, come sempre. Grazie a Paola Acquisti per le bellissime serate di Family Academy che sono occasione di confronto e di stimolo per la nostra crescita.

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91.648 spettatori al Camp Nou per la Champions League Femminile

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Il Barcellona ieri sera ha ospitato alle ore 18.45, il Wolfsburg per la semifinale di andata della Woman’s Champions League 2021/2022. La vera notizia è un’altra: lo stadio fa segnare il nuovo record di spettatori per un match femminile, 91.648 spettatori che batte il precedente record, detenuto sempre dal Barcellona, di 91.553 persone.

Questa partecipazione mi ha davvero emozionato e la pillola sportiva della settimana è il racconto di una emozione che è iniziata poco dopo il fischio di inizio sul mio smartphone ed è continuata per tutta la sera, fino all’articolo di oggi. Continua a leggere

Perché è così difficile uscire dalle nostre abitudini

Tempo stimato di lettura: 3 minuti

Ciao a tutti,

mercoledì 20 aprile alle ore 21.00 tornerò in diretta sui canali social Facebook e YouTube di Family Academy per un’altra iniziativa a carattere informativo e divulgativo, assolutamente gratuita (Registrati a fine articolo nei contenuti correlati!)

La serata è dedicata ad un altro pilastro della mentalità. Dopo aver trattato tematiche come autostima, burnout e influenza del carattere sulle nostre performance, questa volta ci dedicheremo alla zona di comfort e alle abitudini, argomento molto vasto e non certo privo di complessità.

Spero di vedervi numerosi e partecipativi, come sempre. Grazie a Paola Acquisti per le bellissime serate di Family Academy che sono occasione di confronto e di stimolo per la nostra crescita.

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Lo sport è il mio stile di vita e di lavoro

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Lo sport come metafora di vita personale e professionale. Dal giorno dell’uscita di questo blog, amici e clienti mi hanno chiesto se fossi impazzito o se volessi diventare influencer cosa che francamente non mi interessa. Le fotografie dei miei allenamenti, delle corse, delle partite di padel o calcio hanno mostrato un’immagine di me diversa da quella conosciuta fino a quel momento.

Il taglio intimo e confidenziale con cui mi sono proposto in pubblico era diverso, cambiato, quasi spiazzante rispetto all’immagine che avevo dato di me fino a quel momento. Continua a leggere

Ashleigh Barty e il ciclo della rinascita

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Per rinascere devi prima “morire”. Su questo tema mi ha colpito questa settimana il ritiro di Ashleigh Barty, la tennista australiana che ha annunciato il suo addio al tennis. Lo fa da numero 1 del ranking, a soli 25 anni. Un annuncio sorprendente che mi ha spinto a soffermarmi sul ciclo della rinascita per cercare di capire, insieme a voi, che cosa accade quando prendi una decisione come questa che a molti potrebbe apparire incomprensibile ma che tale forse non è.

Chi la conosce bene dichiara che la scelta di Ashleigh non è del tutto sorprendente, perché era già successo altre volte. A 18 anni, ad esempio, dopo aver vinto il torneo junior di Wimbledon appena quindicenne appese la racchetta e si dedicò al cricket. Ma durò solo un anno, prima del ritorno in campo. Segnali anticipatori o tentativi di rinascita? Cercherò di capire meglio, anche se non ho la bacchetta magica e una risposta a tutto, ci mancherebbe. Trovo stimolante aprire una discussione su questo e vi invito, se volete, a lasciarmi pareri e commenti su questa vicenda Continua a leggere

La sconfitta è utile per apprendere

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Nella pillola sportiva di questa settimana ho parlato del senso di fallimento nato dopo l’eliminazione dell’Italia dalla fase finale del campionato del mondo di calcio. Riparto dalle parole di quell’articolo per approfondire un tema che riguarda tutti noi. Chi nella propria vita non è stato preso da un senso di fallimento dopo una sconfitta o un risultato negativo?

Superare l’idea della sconfitta significa innanzitutto riconoscere il fallimento e ricominciare. La prima cosa da superare è la sensazione di aver fallito. Un esame, un progetto di lavoro, una relazione sentimentale o un altro obiettivo non andato a buon fine potrebbe portare, all’inizio, ad un forte senso di fallimento.

Cercherò di riassumere in queste righe un tema molto complesso che tratto nella mia attività di coach, HR e formatore: è un argomento che affronto nelle aziende, team sportivi e anche nei miei interventi privati, con studenti e genitori. Continua a leggere

Perché Roberto Mancini deve restare al suo posto

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L’Italia è stata eliminata dalla Macedonia del Nord. Non parteciperà alla fase conclusiva dei Campionati del Mondo, che prenderanno il via il 21 Novembre 2022 in Qatar. La delusione è enorme, per il c.t. Roberto Mancini, i giocatori e per tutti coloro che, come me, amano sinceramente l’Italia dello sport.

Da mesi, le difficoltà della nostra Nazionale di calcio erano sotto gli occhi di tutti. Dalla notte di Wembley (luglio 2021) in cui ci siamo laureati Campioni d’Europa, nulla più era riuscito come prima. Così, mentre sono in attesa di sapere che cosa farà il nostro commissario tecnico, sento di condividere le mie emozioni e di fare alcune analisi formative, non politiche o di tifo, per spiegare perché Mancini deve restare alla guida della nostra nazionale. Continua a leggere

Io che disegno identikit chiamati profili – Seconda Parte

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Il primo passo è l’ascolto

Profili da studiare. Come il buon poliziotto ascolta il testimone oculare, io devo ascoltare chi ho di fronte che in qualche modo è…testimone oculare di sé stesso o della squadra in cui si muove.

Fare domande, comprendere ogni dettaglio, anche il più insignificante, per capire che cosa può risultare utile, è non solo un dovere deontologico per me ma anche una necessità. Colloqui, interviste preliminari mi aiutano ad inquadrare il caso. In quale contesto mi trovo? Perché il mio interlocutore ha bisogno di comprendere il proprio profilo o quello altrui? I casi possono essere molto diversi tra loro, ci sono particolarità individuali o del team che devo capire molto bene.

Senza questa fase di ascolto, non riuscirei a comprendere un ingrediente fondamentale dell’individuo o del team che ho di fronte: la strategia personale, la sua visione, la direzione che vuole prendere o quella che ha smarrito.

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