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La sconfitta ha una dignità che la vittoria non conosce

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In molti articoli di questo blog, in particolare ne La sconfitta è utile per apprendere, mi sono già occupato di analizzare, sotto il profilo umano e formativo, le fasi e le reazioni emotive che la sconfitta può arrecare alla mentalità dello sportivo e del professionista. Ho fatto anche molti riferimenti alla nostra vita di tutti i giorni e a come il ciclo sconfitta/vittoria possa essere comparato con il quotidiano vivere di ognuno di noi.

La citazione del titolo è di Jorge Luis Borges, poeta e filosofo argentino, uno dei più importanti e influenti scrittori del XX secolo. Non è un mistero che sia una delle frasi che amo di più. In questo nuovo articolo desidero approfondire ancora questi temi, ripartendo sia da Borges che dal messaggio contenuto in una famosa citazione di Nelson Mandela: “Nella vita o si vince o si impara”. 

Grazie a Lorenzo Cazzaniga che mi ha davvero ispirato per questo articolo. Continua a leggere

Dai sfidiamoci a muretto! Il gioco come addestramento

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“Dai Paolo, scendi! Ti sfido a muretto! Chi perde porta la borsa all’altro per una settimana al campo!”

La voce di Bruno si sentiva dalla strada. E così nei pomeriggi del dopo scuola, per ore ci sfidavamo a muretto, ogni volta trovando un premio, un pegno o un obiettivo da raggiungere.

In questo articolo, che è un viaggio tra i miei ricordi di infanzia, la mia istantanea del passato si sofferma oggi sul gioco del muretto o battimuro, sulle ore passate a giocare e ad addestrarsi, senza sapere di farlo.

E fu così che un giorno, ci ritrovammo con i piedi sensibili e delicati, forgiati da ore e ore di palle tirate contro un muro. Crescendo e praticando altri sport, ho parlato con colleghi, maestri e coach: la mia convinzione è stata confermata. Il gioco è il miglior veicolo di addestramento possibile e coloro che si sono scoperti, da grandi, ad avere piedi, braccia, mani sensibili e tocchi vellutati, hanno avuto un denominatore comune: le ore passate a tirare una palla contro un muro, con i piedi, con le mani o con una racchetta. Continua a leggere

Il mio primo anno di padel

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E’ passato circa un anno da quando ho iniziato a giocare a padel. Nel novembre 2021 su questo blog ho raccontato tutto in tre puntate dal titolo “Zona di comfort addio, torno principiante!” (Clicca qui).

In quel racconto, dal titolo già significativo, mi dilungavo sulle possibilità di abbandono precoce del principiante rispetto agli ostacoli che incontra nel nuovo sport. Parlavo dei miei timori e del fascino del cambiamento, facendo sempre confronti con il nostro quotidiano. Lo sport è metafora di vita e veicolo di formazione personale, che per me è anche lavoro.

Come è andata da allora? Dove sono oggi? Quali insegnamenti utili ho da raccontare a chi decide di iniziare a giocare a padel? Proverò a parlarne in questo nuovo articolo. Continua a leggere

La sconfitta è utile per apprendere

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Nella pillola sportiva di questa settimana ho parlato del senso di fallimento nato dopo l’eliminazione dell’Italia dalla fase finale del campionato del mondo di calcio. Riparto dalle parole di quell’articolo per approfondire un tema che riguarda tutti noi. Chi nella propria vita non è stato preso da un senso di fallimento dopo una sconfitta o un risultato negativo?

Superare l’idea della sconfitta significa innanzitutto riconoscere il fallimento e ricominciare. La prima cosa da superare è la sensazione di aver fallito. Un esame, un progetto di lavoro, una relazione sentimentale o un altro obiettivo non andato a buon fine potrebbe portare, all’inizio, ad un forte senso di fallimento.

Cercherò di riassumere in queste righe un tema molto complesso che tratto nella mia attività di coach, HR e formatore: è un argomento che affronto nelle aziende, team sportivi e anche nei miei interventi privati, con studenti e genitori. Continua a leggere

Io che disegno identikit chiamati profili – Seconda Parte

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Il primo passo è l’ascolto

Profili da studiare. Come il buon poliziotto ascolta il testimone oculare, io devo ascoltare chi ho di fronte che in qualche modo è…testimone oculare di sé stesso o della squadra in cui si muove.

Fare domande, comprendere ogni dettaglio, anche il più insignificante, per capire che cosa può risultare utile, è non solo un dovere deontologico per me ma anche una necessità. Colloqui, interviste preliminari mi aiutano ad inquadrare il caso. In quale contesto mi trovo? Perché il mio interlocutore ha bisogno di comprendere il proprio profilo o quello altrui? I casi possono essere molto diversi tra loro, ci sono particolarità individuali o del team che devo capire molto bene.

Senza questa fase di ascolto, non riuscirei a comprendere un ingrediente fondamentale dell’individuo o del team che ho di fronte: la strategia personale, la sua visione, la direzione che vuole prendere o quella che ha smarrito.

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Io che disegno identikit chiamati profili – Prima parte

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Ho già raccontato in questo blog che tra le competenze che mi sono riconosciute in oltre 25 anni di lavoro ci sono l’analisi dei profili e lo studio delle attitudini della persona. Senza questo passo iniziale non potrebbero esistere tutte le altre mie attività come la selezione, la gestione, la formazione, lo sviluppo del potenziale individuale e in team.

Come un medico è giusto partire dalla RX o meglio ancora dalla risonanza magnetica per interpretare referto e immagini, senza dimenticare la storia della persona e la sua condizione specifica.

Sono più di undicimila le “radiografie” di profili che ho eseguito, interpretato e sviluppato da quando, nel 1996, ho intrapreso la mia carriera di HR manager e formatore. Di questo e altro vi racconterò in questo articolo di oggi. Continua a leggere

Dentro e fuori le mura in bicicletta

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Sto recuperando dal mio infortunio e mordo il freno per tornare a giocare a padel. Oramai sono fermo da 10 giorni. Seguo una tabella da pensionato ma capisco che è giusto modulare abitudini alimentari e atletiche. I progressi mi incoraggiano, mi illudo di essere quasi pronto: d’altronde è il primo infortunio che subisco e sto facendo una nuova esperienza.

Frenato dai medici e dal coach, devo cambiare i miei programmi e per una serie di circostanze, anche casuali, mi sono ritrovato a riscoprire uno dei miei viaggi ignoranti preferiti: il city biking o MTB (mountain bike) city biking, il viaggio in bicicletta attraverso la città, le sue bellezze, i monumenti e l’osservazione del genere umano visto dalle due ruote.

Questo racconto è dedicato a tutti coloro che amano la bicicletta, i centri storici, le piste ciclabili e… i “viaggetti ignoranti”, quelli che non programmi, che organizzi all’ultimo momento ma che ti danno emozioni inattese. Continua a leggere

La guerra cambia lo schema di gioco

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L’invasione russa dell’Ucraina è iniziata alle 4 del mattino del 24 febbraio, ora italiana. Sono le 6.30 quando la mia sveglia biologica mi porta verso la cucina per preparare la colazione.

Accendo stranamente la tv, cosa che di solito non faccio. Sono giorni che sono preoccupato, le notizie che arrivano dall’Est Europa mi mettono una palese  inquietudine. Il mio istinto mi porta a cercare un telegiornale. Non ce n’è bisogno, tutti i canali sono in diretta live e scandiscono più o meno queste parole: Continua a leggere

L’infortunio occasione di rinascita anche mentale

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Prima o poi doveva accadere. Mi sono procurato uno stiramento al polpaccio sinistro durante una partita di padel. Niente di grave, per carità, 10 giorni di riposo per tornare a camminare e un percorso di recupero tutto sommato breve. E’ una novità assoluta per me; non mi ero mai fermato per un problema muscolare nell’arco della mia vita, sportiva e non solo.

Da martedì scorso sto affrontando una nuova situazione e, spontaneamente, ho sentito il bisogno di scrivere e di comunicare i miei pensieri, soprattutto in relazione all’aspetto psicologico e mentale che mi trovo a vivere in questi giorni. Una sorta di diario del mio infortunio sportivo che mi costringe ad un imprevisto stop. Continua a leggere

E chissà quanti ne hai visti, quanti ne vedrai….

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Ciao a tutti,

giovedì 3 Febbraio ritorno in diretta alle ore 21.00 sui canali social Facebook e YouTube di Family Academy per il primo appuntamento del 2022. Continueremo insieme il confronto sul talento, argomento pilastro della mentalità sportiva con cui avevamo chiuso il 2021.

Spero di vedervi numerosi e partecipativi, come sempre. Grazie a Paola Acquisti e a Family Academy per questa bellissima iniziativa che diffonde cultura sul territorio e mi permette di stare in compagnia con tutti voi in modo garbato, educato e soprattutto costruttivo. Continua a leggere