Mi alleno tanto per migliorarmi continuamente, essere all’altezza delle aspettative e prevenire gli infortuni che sono, per me, fonte di preoccupazione quotidiana. L’ho messo in conto, può succedere ma voglio fare di tutto per tenere il mio fisico lontano da questo rischio.
Un infortunio, piccolo o grande che sia, mi costringerebbe a rinunciare temporaneamente alla mia passione, in questo caso il padel o la corsa (sono oramai rarissime le mie partecipazioni a partite di calcio o calcio a 7) e influirebbe sul mio benessere psicofisico.
In questo articolo cercherò di raccontare qualcosa sul mio modo di prevenire gli infortuni a livello amatoriale. Nessuna ricetta miracolosa ma qualche piccolo consiglio frutto della mia esperienza diretta.
Infortuni – Le cause esterne
È interessante dividere a monte cause esterne e cause interne. Tra le cause esterne più frequenti ricordo le condizioni climatiche non ottimali, le irregolarità del terreno, l’utilizzo di materiale tecnico inadeguato, i traumi, il recupero post attività svolto o organizzato in maniera superficiale, il numero delle ore di sonno insufficienti e una dieta non equilibrata. Sono fattori che appartengono alla categoria delle cosiddette cause esterne, ovvero non imputabili direttamente all’attività fisica.
Infortuni – Le cause interne
Tra le cause interne, invece, troviamo appunto l’allenamento, i traumi indiretti, i deficit di forza, il sovraccarico di gioco o di allenamento, gli scompensi posturali o muscolari, una preparazione inadeguata, una concentrazione insufficiente, problemi di coordinazione e il sovrappeso.
Quindi, mi sento di dire che gli infortuni possono essere il risultato di numerosi fattori o comportamenti inadeguati che possono essere concatenati anche tra loro.
Cerco di comportarmi da professionista tra gli amatori
Il mio consiglio è sempre quello di rivolgersi ad un bravo preparatore che possa personalizzare l’allenamento. Per me è stata la prima scelta. È vero, avevo già una mentalità predisposta in questo senso visti i miei trascorsi sportivi ma non ci ho pensato su troppo e ho fatto questa valutazione: prendere un bravo trainer previene, più di qualsiasi altra cosa, il rischio di stop. Sono soldi spesi bene per evitare inutili sovraccarichi e deficit di allenamento.
La prevenzione infortuni
Volendo dare qualche spunto per la prevenzione, partirei dalla mia esperienza diretta. Da almeno sei anni ho intensificato i miei allenamenti e le partite di padel.
Oggi sono stabilizzato su 4 o 5 momenti di allenamento/partita diversificati tra palestra, campo di padel e corsa. Ho 58 anni e ho avuto un solo infortunio nella mia vita: un leggero stiramento al polpaccio che mi ha fermato tre settimane.
Ecco le linee guida che seguo di norma:
- Visita medica al Centro di Medicina Sportiva – Questo passaggio deve portare alla valutazione dell’idoneità sportiva completa;
- Programma di rinforzo muscolare abbinato ad un programma specifico per lo sport praticato. Per il Padel con il mio personal trainer Matteo Mazzoni lavoriamo nello specifico;
- Check mensile o bimestrale con fisioterapista;
- Check mensile o bimestrale con il nutrizionista per la valutazione di peso e stato di forma, dei parametri vitali e di forza con controlli cadenzati ed eventuali correttivi;
- Integrazione naturale (che forse in futuro merita un articolo dedicato) per il recupero muscolare e per la fatica;
- Da 7 a 9 ore di riposo per notte con 6 momenti di nutrizione al giorno;
- No super alcolici, solo un buon bicchiere di vino a pasto;
- Un puntuale e accurato riscaldamento prima della gara e una seduta di stretching dopo gara.
Conclusioni
Per prevenire un infortunio che obbliga ad uno stop forzato e prolungato, sarebbe importante ascoltare le proprie sensazioni, non forzare o giocare troppo (cosa che il padel ti spinge a fare senza accorgertene, visto che è divertente), non dimenticarsi mai di utilizzare il buonsenso e prepararsi come se dovessi giocare una finale di Campionato del Mondo. Questo è il segreto per divertirsi senza soffrire e stare male.
Chi non mi conosce giudica il mio senso di responsabilità come presunzione. Mi alleno, mi nutro, mi riposo e mi impegno come un professionista. In effetti, sembra la tabella di lavoro di un atleta professionista ma invece che pagare per curarsi, è meglio prevenire, no?
Contenuti correlati
A 58 anni mi tengo in forma così. Clicca qui.
Lo sport è il mio stile di vita e di lavoro. Clicca qui.
L’infortunio occasione di rinascita anche mentale. Clicca qui.
Commenti recenti