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Correre a San Luca è una regola – Primo tempo

Tempo stimato di lettura: 8 minuti

A fatica raggiungo il posto auto, raccatto tutto il raccattabile dall’abitacolo e mi fiondo in ascensore con la borsa da lavoro che oggi mi sembra più pesante del solito. Un unico pensiero: salire a San Luca, correre, isolarmi, pensare o non pensare, nutrirmi di paesaggi mentre le mie gambe girano. E rinascere a nuova vita per il giorno dopo. Sì, perché correre a San Luca per me è una regola (Cit. Luca Carboni, Bologna è una regola).

Ore 19.00 di un giorno qualunque di settembre particolarmente duro. Sono uscito davvero steso dal mio ruolo HR, come mi capita spesso. Parlare con tante persone ogni giorno, in one to one, significa entrare nella vita di ognuno. Problemi personali, conflitti, situazioni sentimentali in crisi, rapporti controversi in famiglia, tutto quello che può demotivare sul lavoro esce dal corpo della risorsa e finisce nel mio, con un transfert immediato. Ho scelto questo, mi piace, mi emoziona, mi consuma. Continua a leggere

Zona di comfort addio, torno principiante! Terza ed ultima puntata

Tempo stimato di lettura: 7 minuti

(Continua)… Da principiante, l’ingresso in zona di apprendimento sta comportando veri e propri contraccolpi alla mia permanenza in zona autostima. Certo ero preparato e attrezzato alla novità, non conoscevo fino in fondo i miei avversari e non parlo di persone fisiche.

Che cosa sto imparando? Continua l’elenco delle nuove cose che ho appreso in questi otto mesi. Continua a leggere

Zona di comfort addio, torno principiante! – Seconda puntata

Tempo stimato di lettura: 7 minuti

(Continua)… Senza accorgermene, ero già uscito dalla mia zona di comfort ed entrato in quella di stress o di paura, la zona in cui tutto è nuovo e sei di nuovo un principiante. Questo accade nello sport, nella vita quando ci si separa, con un nuovo lavoro, nel ricominciare da zero quando ci si mette di nuovo in discussione.

Andare avanti o restare dove si è? Fare una scelta radicale o un mezzo pastrocchio di compromesso dove si cambia tutto per non cambiare nulla? Chi mi conosce sa che non ho mai avuto mezze misure e il mio maniacale perfezionismo è soprattutto desiderio di migliorarmi. Quindi scelsi il Padel. 

Fu una scelta, inizialmente, solo emotiva che mi portò in zona di stress. Poi, in un attimo, iniziai a mettere in fila le cose da fare.

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Zona di comfort addio, torno principiante! – Prima puntata

Tempo stimato di lettura: 6 minuti

Zona di comfort dove sei? Da un po’ ho una strana sensazione. Nello sport, mi sento l’ultimo della classe e dai sorrisini di compatimento dei miei avversari, capisco di essere tornato indietro di cinquant’anni. Anzi, di essere atterrato in una zona dove, forse, non ero mai stato: quella di neofita, che ha il dubbio di essere scarso,  di sicuro, con la consapevolezza di essere tornato un principiante. Cosa è successo?

A marzo, per ragioni che spiego qua e là in questo blog, decido di mettere in atto un vero e proprio delitto.

Uccido l’amore della mia vita – il calcio – e costruisco le basi per un cambiamento epocale: iniziare a 57 anni il primo sport che io abbia mai praticato con le mani: il padel. 

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Noi che entriamo e usciamo dalla zona autostima

Tempo stimato di lettura: 5 minuti

Ciao a tutti,

ho il piacere di invitarvi martedì 26 ottobre alle ore 21.00 alla diretta sui canali social Facebook e YouTube di Family Academy, meritoria iniziativa del Gruppo Societario San Pietro che promuove, in forma gratuita, un insieme di eventi, a carattere informativo e divulgativo, per restare vicini alle persone del nostro territorio.

Questa volta il tema sarà uno dei pilastri della mentalità sportiva, l’autostima. Questa seconda parte è ideale seguito della serata molto partecipativa del 27 aprile, Punto chiave della serata sarà comprendere, come l’autostima, sia una condizione in cui si può entrare e da cui si può uscire in un battito d’ali, non è una condizione permanente. Dipende da alcuni fattori chiave che sta a noi gestire nel modo migliore.

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In Italia è Padel mania

Tempo stimato di lettura: 5 minuti

In Italia, molti campi di calcio o calcetto sono spariti per lasciare posto ai nuovi campi da Padel. Per esempio, il vecchio campo sintetico di calcio a 7 di fronte a casa mia è stato smantellato. In maggio, all’improvviso, ho visto dalla mia finestra arrivare camion e ruspe. Il tappeto verde è stato prima divelto, poi arrotolato, proprio come facciamo in casa con i nostri tappeti del salotto. Poi il cemento, i lavori per l’illuminazione e ben sei sagome blu 10×20 hanno trovato posto. Quindi sei campi da Padel al posto di uno da Calcio, in due mesi circa di lavori.

Ho avuto, quindi, voglia di fare due conti sul Padel per cercare di capire la rivoluzione in atto nel mondo dello sport amatoriale, dilettantistico e chissà, tra qualche anno, anche professionistico e Olimpico. L’Italia del lockdown, delle zone colorate durante la pandemia si è decolorata del verde dei campi da calcio ed ha iniziato a colorarsi di blu, il colore tipico dei campi da Padel.

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Lo sport contro burnout e stress da lavoro

Tempo stimato di lettura: 3 minuti

Ciao a tutti,

ho il piacere di invitarvi domani sera, 28 settembre, alle ore 21.00 alla diretta sui canali social Facebook e YouTube di Family Academy, meritoria iniziativa di Immobiliare San Pietro. Voglio bene a Family Academy, con cui collaboro da due anni, perché promuove, in forma gratuita, un insieme di iniziative, a carattere informativo e divulgativo per restare vicini alle persone del nostro territorio.

In linea con le tematiche de La mentalità sportiva, affronteremo il tema della Sindrome da Burnout e Stress da Lavoro, con l’intento di analizzare le cause che danno origine a questa sindrome e analizzare in particolare i rimedi consigliati per prevenire e gestire il burnout.

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Memorie di un talento precoce

Tempo stimato di lettura: 4 minuti

“Cari genitori, vostro figlio ha talento, può fare strada nello sport… o nello studio. Come suona bene la chitarra, deve insistere! Che voce! Un talento precoce! Poi l’Università, il mondo del lavoro, tanti presunti valutatori a rimarcare che il talento c’è, basta tirare fuori le qualità che già ci sono… e, se questo accadrà, il ragazzo, poi l’uomo, riuscirà in imprese che altri non potranno mai nemmeno sognare. Oppure che talento sprecato! Si è perso per strada, avrebbe potuto spaccare il mondo e invece…“

Lo stesso è stato per me che scrivo le prime parole di questo racconto. Fin da bambino, per me la sentenza di condanna era stata emessa. Il peso del talento si è scaricato prima sulle mie giovani spalle, poi nella mia testa.

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Il viaggiatore ignorante

Tempo stimato di lettura: 4 minuti

Mi definisco un viaggiatore ignorante. All’improvviso mi muovo e, spinto dall’istinto, mi dirigo verso mete apparentemente banali ma che risultano essere poi spesso sorprendenti. Faccio un lavoro, HR Manager e formatore, che mi porta ogni giorno, da quasi trent’anni, a parlare con persone diverse, ad entrare nella vita degli altri, con un grande dispendio di energie.

Per un periodo ho pagato un prezzo alto a questo transfert, poi ho imparato a gestirlo e a staccare. Come? Ritagliandomi spazi che chiamo sportivi, atletici ma anche meditativi. La natura, i funghi, i silenzi interminabili dove sono solo con me stesso e con i rumori del bosco.

Era il 12 luglio 2017 quando questo articolo uscì nel mio piccolo gruppo Facebook In Viaggio senza aereo, un piccolo gruppo di slow tourism (ancora esistente: per richiedere l’iscrizione cliccate qui). Avevo da poco intrapreso la mia riabilitazione post malattia (Leggi qui). Mi ero trasferito sugli Appennini ed ero curioso di scoprire il territorio circostante.  L’ho ripreso e l’ho riadattato, inserendolo come primo articolo nella nuova categoria di post che si chiamerà Storie di un viaggiatore ignorante. Descrive molto bene il senso del viaggio e la mia filosofia verso la scoperta del nuovo e del bello a due passi da casa.

“Il vero viaggiatore è ignorante. Il turista è informato, molto informato. Lo scopo, il fine sono diversi e opposti. Il viaggiatore si lascia trasportare dalla voglia di conoscere, capire e si esalta nell’imprevisto, il turista si arrabbia nell’imprevisto.
Questo è il racconto che meglio rappresenta il mio spirito nel viaggio: la casualità.

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I valori dello sport nella formazione

Tempo stimato di lettura: 3 minuti

Ciao a tutti.

sono Paolo Morabito, Human Resource Manager e formatore. In questo primo post, cercherò di approfondire il senso di questo progetto personale, partendo dal titolo del blog, La mentalità sportiva.

Nelle pagine troverete tanto su di me, la mia storia e le mie esperienze, con aneddoti e racconti di vita, sport e formazione. A 57 anni è emozionante come un debutto, come la prima partita, come una vera e propria prima volta.

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