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Oggi compio 60 anni, chi l’avrebbe mai detto! Per festeggiare il compleanno, c’è chi corre maratone, chi scala montagne e chi, come me, ha intrapreso un viaggio interiore in Calabria. Un viaggio che mi ha riportato nei luoghi delle mie estati felici e della mia infanzia, alla ricerca di un equilibrio ancora più potente. In quei paesaggi che mi avevano visto crescere, ho ritrovato me stesso, ho fuso presente e passato. Sono partito per cercare la mia centratura, che è anche l’argomento di cui vorrei parlarvi in questo nuovo articolo.

La definizione di centratura nasce in ambito tecnico

Il termine “centratura” si incontra spesso in tema di crescita personale, ma nasce in altri ambiti. La centratura è, infatti, un’operazione che ha origine in ambito tecnico/meccanico e riguarda gli utensili. Consiste nell’operazione con la quale il pezzo viene fissato in modo che il suo asse coincida esattamente con l’asse di rotazione della macchina.

La centratura, quindi, è qualcosa che ha a che fare con una misurazione precisa e “raffinata”. Quando si ha la centratura il meccanismo è in asse e funziona perfettamente.

La centratura individuale nella crescita personale

Quando parliamo di centratura nell’ambito umano, a cosa ci riferiamo, quindi? Il centro, in questo caso, siamo noi o, meglio, la nostra individualità, il nostro modo più autentico di essere.

Essere centrati, in un certo senso, significa essere in asse e avere una sorta di bilanciamento interiore, un punto di riferimento che richiama il concetto di equilibrio.

La centratura è una condizione, uno stato che conferisce all’individuo solidità. La centratura consente di avere un orientamento verso un obiettivo, un punto di riferimento nel nostro essere e nel nostro fare. Ma se questa è la centratura, che cos’è che la impedisce o la rende difficoltosa?

L’ambiente esterno e i cicli aperti

Gli impedimenti che rendono difficile essere centrati sono, sostanzialmente, tre:

  1. l’inquinamento dei bisogni materiali con gli scopi più profondi di noi stessi;
  2. alcuni cicli non chiusi in una delle quattro aree di equilibrio della nostra vita (personale, affettiva, professionale, sociale)
  3. influenze dell’ambiente esterno che ci limitano e alle quali non sappiano rispondere in modo causativo ed efficace

Nel processo di centratura, ciò che sposta l’attenzione dal centro è, inevitabilmente, l’interazione con l’ambiente esterno e l’esposizione a ciò che accade intorno a noi. Tutte le cose che accadono intorno a noi, in un certo senso, ci “contaminano” nel bene e nel male. Entrano dentro di noi in modo inconscio e, in qualche modo, spostano il nostro baricentro, ovvero interferiscono con la nostra centratura. E questo spostamento dal nostro centro può iniziare fin dai primi sei o sette anni della nostra vita.

Il mio viaggio

Partire per me è stato importante, ma a una condizione: se cerchi dentro di te, è giusto farlo da soli, senza compromessi. Il silenzio è importante ed è utile costruirsi dei ritmi propri, senza condizioni o interferenze di altri. Quindi sono partito da solo. Questo mi ha permesso di:

  1. Connettermi con le mie radici: Capire da dove vengo e chi sono.
  2. Accettare il passato: Smettere di idealizzare periodi felici e portarli nel presente
  3. Proiettarmi nel futuro: Utilizzare le esperienze del passato per costruire un futuro migliore o addirittura fonderlo.
centratura

Il meraviglioso lungomare di Reggio Calabria al tramonto – Foto Paolo Morabito agosto 2024

Ci sono stati altri strumenti che ho utilizzato durante il viaggio per trovare un nuovo equilibrio:

  1. La meditazione: ho avuto tempo per pensare, tanto. Il viaggio di dieci giorni è stato un tempo sufficiente per dedicare spazio ai miei pensieri
  2. La natura: ho ritrovato il mare, elemento fondamentale. Ho ritrovato il mare che amo, il mio preferito il Mar Jonio con un pizzico di Mar Tirreno.
  3. Le relazioni: ho ritrovato legami antichi che mi hanno fuso il passato con il presente, legami autentici che mi hanno arricchito
  4. La scansione del tempo diversa: ho sperimentato altre tempistiche, meno veloci. Il viaggio non è turismo. Non ho mai messo una sveglia, ho lasciato che il tempo fluisse.
  5. Lo sport: correre all’alba sul lungomare di Reggio Calabria, camminare e meditare mentre sorge il sole sulla spiaggia di Soverato, è stata pura emozione come si vede dalla foto di copertina.

La centratura nella vita quotidiana

La centratura non è una destinazione, ma un viaggio continuo. Possiamo integrarla nella nostra vita quotidiana, in ogni nostra azione. Che si tratti di scegliere cosa mangiare, di come relazionarci con gli altri o di come gestire lo stress, la centratura ci guida verso decisioni più consapevoli e soddisfacenti.

I benefici della centratura sono innumerevoli: sentirsi più sereni, più energici, più creativi. Avere relazioni più profonde e significative. Prendere decisioni più consapevoli. Ma, soprattutto, sentirsi bene con sé stessi.

Conclusione

Il viaggio nei luoghi della mia infanzia mi ha insegnato che la centratura è un dono prezioso. È un regalo che possiamo fare ogni tanto a noi stessi quando sentiamo il bisogno di riannodare certi fili. Se anche tu senti il bisogno di ritrovare il tuo centro, ti invito a intraprendere questo percorso. Esplora i tuoi ricordi, connettiti con la natura, pratica la meditazione, coltiva le tue relazioni. Scoprirai un mondo nuovo, un mondo fatto di serenità e di benessere.

Centratura

Armo (Reggio Calabria) – Di fronte alla casa di nonna dopo 45 anni. Foto Domenico Marino Agosto 2024

Case, strade, odori, sapori. Ho rivisto persone che non vedevo da anni, ho ripercorso i sentieri che avevo battuto da bambino. Sono stato al mare, ho parlato con mio padre al cimitero, ho rivisto le spiagge dove andavo da bambino. Inizialmente, ho provato un senso di nostalgia, un desiderio di tornare indietro nel tempo. Ma poi, ho capito che il passato non si può cambiare. E ho accettato i miei ricordi, e tutto è servito a non idealizzarli, ad accettare che quei ricordi oramai fanno parte di me, che mi hanno plasmato e mi hanno reso la persona che sono oggi.

Come diceva Thich Nhat Hanh, monaco buddhista, poeta e attivista vietnamita per la pace: “Il momento presente è un miracolo. Non perderlo.” E questo è il valore più importante di questo viaggio: ho portato i miei ricordi passati nel tempo presente, e oggi sono centrati in una cosa sola! Buon compleanno, Paolo!

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