Julio Velasco è uno dei miei punti di riferimento nella formazione esperienziale sportiva e non. A lui devo tanto e le sue idee sono state per me fonte di ispirazione in trent’anni di carriera. I miei studi sul carattere e sugli alibi, in particolare, hanno trovato in lui un mentore che mi ha confermato la supremazia della mente sulle performances. A lui ho dedicato questa mia analisi manageriale, nelle ore in cui si sta ancora festeggiando lo storico oro della nazionale di volley femminile alle Olimpiadi di Parigi 2024. Continua a leggere
Categoria: Cartoline di sport
I racconti di sport, aneddoti della mia vita personale e sportiva, ricordi e focus sulle storie dove la mentalità e la formazione diventano decisive per raggiungere le mete desiderate, attraverso i valori dello sport.
Come è nata la mia educazione allo sport
Com’è nata la mia educazione allo sport? Nel giorno del mio cinquantanovesimo compleanno e del secondo di questo blog (nato il 19 agosto 2021), mi sono posto questa domanda, stimolato dalla curiosità di guardarmi dentro, di mettere mano ai ricordi per cercare di comprendere quando e come è nata la mia mentalità sportiva.
Facendo questo percorso all’indietro, ho riscoperto i valori e l’educazione sportiva che mi hanno dato i miei genitori. Sì, ho messo a fuoco il ruolo “sportivo” di mio padre e mia madre. Con molte sorprese, tante riflessioni e un po’ di commozione. Continua a leggere
Prevenire gli infortuni nel divertimento amatoriale
Mi alleno tanto per migliorarmi continuamente, essere all’altezza delle aspettative e prevenire gli infortuni che sono, per me, fonte di preoccupazione quotidiana. L’ho messo in conto, può succedere ma voglio fare di tutto per tenere il mio fisico lontano da questo rischio.
Un infortunio, piccolo o grande che sia, mi costringerebbe a rinunciare temporaneamente alla mia passione, in questo caso il padel o la corsa (sono oramai rarissime le mie partecipazioni a partite di calcio o calcio a 7) e influirebbe sul mio benessere psicofisico.
In questo articolo cercherò di raccontare qualcosa sul mio modo di prevenire gli infortuni a livello amatoriale. Nessuna ricetta miracolosa ma qualche piccolo consiglio frutto della mia esperienza diretta. Continua a leggere
Da bambino vidi Pelé e fu subito amore per il calcio
Ieri, 29 Dicembre 2022, alle ore 19.27 ore italiana, è morto Edson Arantes do Nascimento detto Pelé.
Ero preparato, come purtroppo accade, quando si parla di malattie incurabili; ti prepari da tempo, te lo aspetti, inizi ad elaborare il lutto molto tempo in anticipo. In questi giorni, infatti, mi capitava di scorrere le agenzie di stampa web e di cercare notizie su Pelé, aspettando quella definitiva che, poi, puntualmente, è arrivata ieri all’ora di cena.
E all’improvviso tutte le chiacchiere a tavola si sono congelate e la mia mente ha iniziato a riavvolgere il nastro del film dei ricordi legati al calcio, allo sport e all’amore di tutti noi per le gesta sportive dei grandi atleti.
Questo articolo è l’ideale continuazione temporale ed emozionale della storia che ho raccontato il 4 giugno di quest’anno su questo blog nell’articolo Italia Germania, una partita di calcio lunga una vita (link a fondo pagina).
Ed è il mio piccolo omaggio a Pelé. Continua a leggere
A 58 anni mi tengo in forma così!
Oggi compio 58 anni e ho voluto farmi gli auguri. Buon compleanno, Paolo! In fondo non me li ero mai fatti, a pensarci bene. Sentivo di dedicare qualche pensiero alla mia vita di oggi, dopo aver scritto, in questo blog, tanto del passato e dei miei ricordi.
In questi ultimi tempi, ho preso la consapevolezza di essere un professionista amatoriale. Lo chiamerò d’ora in poi Pro-Am, per comodità di linguaggio. In questo articolo cercherò di raccontare come mi tengo in forma alla mia età, nella speranza che questa testimonianza stimoli i miei coetanei e anche i più giovani, a perseguire il top della propria energia mentale e fisica. Continua a leggere
Dai sfidiamoci a muretto! Il gioco come addestramento
“Dai Paolo, scendi! Ti sfido a muretto! Chi perde porta la borsa all’altro per una settimana al campo!”
La voce di Bruno si sentiva dalla strada. E così nei pomeriggi del dopo scuola, per ore ci sfidavamo a muretto, ogni volta trovando un premio, un pegno o un obiettivo da raggiungere.
In questo articolo, che è un viaggio tra i miei ricordi di infanzia, la mia istantanea del passato si sofferma oggi sul gioco del muretto o battimuro, sulle ore passate a giocare e ad addestrarsi, senza sapere di farlo.
E fu così che un giorno, ci ritrovammo con i piedi sensibili e delicati, forgiati da ore e ore di palle tirate contro un muro. Crescendo e praticando altri sport, ho parlato con colleghi, maestri e coach: la mia convinzione è stata confermata. Il gioco è il miglior veicolo di addestramento possibile e coloro che si sono scoperti, da grandi, ad avere piedi, braccia, mani sensibili e tocchi vellutati, hanno avuto un denominatore comune: le ore passate a tirare una palla contro un muro, con i piedi, con le mani o con una racchetta. Continua a leggere
Il mio primo anno di padel
E’ passato circa un anno da quando ho iniziato a giocare a padel. Nel novembre 2021 su questo blog ho raccontato tutto in tre puntate dal titolo “Zona di comfort addio, torno principiante!” (Clicca qui).
In quel racconto, dal titolo già significativo, mi dilungavo sulle possibilità di abbandono precoce del principiante rispetto agli ostacoli che incontra nel nuovo sport. Parlavo dei miei timori e del fascino del cambiamento, facendo sempre confronti con il nostro quotidiano. Lo sport è metafora di vita e veicolo di formazione personale, che per me è anche lavoro.
Come è andata da allora? Dove sono oggi? Quali insegnamenti utili ho da raccontare a chi decide di iniziare a giocare a padel? Proverò a parlarne in questo nuovo articolo. Continua a leggere
Italia Germania, una partita di calcio lunga una vita
“Papà, mi svegli vero?” “Sì, Paolino, ti sveglio io quando scendono in campo!”
No, tu mi dici così ma non mi sveglierai, lo so che andrà così”. “Adesso vai a letto, altrimenti non ti chiamo davvero”.
La minaccia mi sembrò seria, non mi restava altro che obbedire. Era troppo importante per me vedere quella partita e acconsentii. Mio padre fu di parola e alle 23 circa (ora italiana) del 17 giugno 1970 mi chiamò per vedere Italia Germania, la storica semifinale dei mondiali di Mexico ’70.
Avevo sei anni non ancora compiuti. E’ il mio primo ricordo calcistico, probabilmente la partita che determinò il mio amore per il calcio, per lo sport e che mi diede un imprinting sportivo. Per questo alla vigilia di una più modesta Italia-Germania di Nation League che vedrò allo stadio Dall’Ara di Bologna, mi sono tornati alla mente i ricordi fortissimi di tutte le Italia-Germania della mia vita. Continua a leggere
La guerra cambia lo schema di gioco
L’invasione russa dell’Ucraina è iniziata alle 4 del mattino del 24 febbraio, ora italiana. Sono le 6.30 quando la mia sveglia biologica mi porta verso la cucina per preparare la colazione.
Accendo stranamente la tv, cosa che di solito non faccio. Sono giorni che sono preoccupato, le notizie che arrivano dall’Est Europa mi mettono una palese inquietudine. Il mio istinto mi porta a cercare un telegiornale. Non ce n’è bisogno, tutti i canali sono in diretta live e scandiscono più o meno queste parole: Continua a leggere
L’infortunio occasione di rinascita anche mentale
Prima o poi doveva accadere. Mi sono procurato uno stiramento al polpaccio sinistro durante una partita di padel. Niente di grave, per carità, 10 giorni di riposo per tornare a camminare e un percorso di recupero tutto sommato breve. E’ una novità assoluta per me; non mi ero mai fermato per un problema muscolare nell’arco della mia vita, sportiva e non solo.
Da martedì scorso sto affrontando una nuova situazione e, spontaneamente, ho sentito il bisogno di scrivere e di comunicare i miei pensieri, soprattutto in relazione all’aspetto psicologico e mentale che mi trovo a vivere in questi giorni. Una sorta di diario del mio infortunio sportivo che mi costringe ad un imprevisto stop. Continua a leggere
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