L’allenamento sportivo e il follow up formativo condividono lo stesso principio di fondo: il miglioramento continuo. Così come un atleta non può raggiungere la vetta senza costanza e impegno, un professionista non può eccellere senza aggiornamenti e momenti di riflessione su ciò che ha appreso. Entrambi i mondi richiedono dedizione e un metodo per ottenere risultati concreti. L’obiettivo di questo articolo è esplorare il parallelismo tra i due, sottolineando l’importanza del “follow-up” formativo.
1. Il riscaldamento: preparazione per la crescita
Ogni allenamento sportivo inizia con un riscaldamento, necessario per preparare il corpo agli sforzi successivi. Allo stesso modo, nel mondo formativo, ogni percorso inizia con una base solida: comprendere il contesto, individuare gli obiettivi e prepararsi mentalmente ad apprendere. Senza una preparazione adeguata, sia l’atleta che il professionista rischiano di non performare al meglio.
2. La tecnica: affinare le competenze
Ogni sport ha le sue tecniche specifiche, e l’atleta deve ripeterle fino a raggiungere la perfezione. Nella formazione, le tecniche sono le competenze che vengono acquisite. Ogni concetto appreso deve essere testato, proprio come un calciatore pratica un passaggio migliaia di volte prima di padroneggiarlo. Solo attraverso la pratica continua si arriva a un livello di padronanza tale da trasformare la teoria in azione efficace.
3. La ripetizione: il cuore del successo
Come si dice spesso nel mondo dello sport, “la ripetizione è la madre di tutte le abilità”. La stessa cosa vale per l’apprendimento: è necessario ripetere, consolidare, verificare le conoscenze acquisite. In entrambi i casi, la memoria muscolare o cognitiva si sviluppa attraverso il costante esercizio e feedback.
4. Il feedback: il mister che ti guida
Nel calcio, l’allenatore osserva e corregge. Questo è fondamentale affinché il giocatore eviti di ripetere errori. Nel mondo formativo, il feedback costruttivo agisce nello stesso modo. Un formatore o un supervisore evidenzia le aree di miglioramento, permettendo all’apprendista di correggere il tiro e progredire. Senza un feedback tempestivo, il miglioramento risulta inefficace.
5. Il follow-up: la partita dopo l’allenamento
Ogni allenamento prepara l’atleta per la partita, ma è il “follow-up” che determina se l’allenamento è stato efficace. Lo stesso principio si applica alla formazione: un test o una valutazione successiva permette di comprendere se l’apprendimento ha avuto un impatto concreto. Senza verifiche periodiche, il rischio è quello di perdere i progressi fatti.
6. La fatica: una parte del processo
Nello sport, la fatica è un indicatore che il corpo sta lavorando verso il miglioramento. Similmente, nello studio o nell’apprendimento di nuove competenze, la difficoltà è parte integrante del processo. Il superamento degli ostacoli, che siano fisici o cognitivi, costruisce resilienza e prepara a sfide più grandi.
7. Gli errori: il campo di prova
Ogni atleta commette errori, ed è proprio attraverso questi che si cresce. Nel contesto formativo, sbagliare è naturale e necessario per migliorare. L’importante è saper riconoscere l’errore e utilizzarlo come trampolino di lancio per il miglioramento continuo.
8. La mentalità: allenamento e formazione come atteggiamento
Nello sport, la mentalità vincente spesso fa la differenza tra successo e fallimento. Anche nella formazione, è l’atteggiamento positivo verso l’apprendimento che rende una persona capace di evolvere. Allenare la mente ad essere aperta, resiliente e pronta a imparare è fondamentale quanto allenare il corpo.
9. La squadra: L’importanza del lavoro di gruppo
Nel calcio, il successo è il risultato di un lavoro di squadra ben coordinato. Lo stesso vale nel contesto formativo.
Collaborare, confrontarsi con i colleghi e condividere idee permette di crescere e arricchirsi vicendevolmente. L’apprendimento, come il gioco di squadra, è un processo collettivo. Sport, formazione e team building in azienda sono uno dei miei plus da sempre.
10. La vittoria o la sconfitta sono il segreto del ciclo di apprendimento
Alla fine, sia l’atleta che il professionista celebrano le loro vittorie e analizzano le sconfitte, una partita vinta o un progetto completato con impegno. Entrambi sanno che il viaggio non finisce mai. Ogni vittoria, ogni risultato positivo o negativo, è solo un passo verso la prossima sfida, e il ciclo di allenamento e apprendimento ricomincia da capo, in una spirale di crescita continua.
E io ho cercato e cerco tutti i giorni di impostare il mio lavoro di professionista HR e formatore con questi princìpi. E, se qualche volta non ci sono riuscito, ho provato dopo a fare meglio e ancora meglio.
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